Questa sezione propone un cammino inverso perché gli otto gradini sono di spessore decrescente, non ti faranno salire come i precedenti, ma scendere in profondità e anche andare Oltre.
Otto situazioni comuni
- La mia vita non mi piace. Se sei vittima innocente mi inchino con rispetto al tuo dolore, ma se sei stato complice della tua insoddisfazione per pigrizia, ignoranza o perché devi espiare una colpa allora questo è il tuo karma. Inoltre non è sofferenza se pensi che il problema sia non poter comprare l’ultimo modello di scarpe, stai solo facendo del male a stesso e con la tua rabbia lo farai agli altri.
- Logoramento quotidiano: lavoro, fretta, traffico, mille impegni, sembrare sempre vincenti, sentirsi giudicati, essere sotto pressione. Si genera una sindrome infiammatoria che corrode e a un certo punto o esplode o fa prolassare tutto. Quanto sei vittima e quanto complice o artefice? Tutto quello che vuoi è veramente necessario ? Ha così tanta importanza ?
- Cosa ti fa alzare il mattino? Non dire: “La sveglia!” I tuoi interessi sono importanti, ma li realizzi meglio se pensi di non essere il centro della Realtà e se comprendi di non essere l’unico ad avere desideri e problemi.
- La vita è solo raggiungere obiettivi e affrontare problemi? In Africa c’è una storia: “Che tu sia leone o gazzella ogni giorno devi correre per mangiare o non essere mangiato”. La vita è fatica, rischio e in ogni caso non è restare sul divano, non è sognare senza essere concreti, non è invidiare gli altri esprimendo solo rabbia e sentendosi vittima del sistema.
- Se hai avuto successo se sei felice è anche merito, però forse adesso hai paura di perdere tutto e quando ti giri e tutto è passato in un attimo ti chiedi se ne è valsa la pena. Anche i più grandi imperi diventano sabbia e nessuna azienda di traslochi segue un funerale, lasciamo tutto qui. Per cosa hai lottato?
- Me ne sono capitate troppe! Ognuno ha il suo dolore, molte croci attorno e in noi, ma il grido degli innocenti sono sicuro che troverà risposta e nessuna lacrima sarà persa.
- In questo mondo tumultuoso non sai mai cosa conta veramente? Forse vai avanti lo stesso sempre di corsa e senza farti troppe domande? C’è chi preferisce non farsele e vivere come una pecora in un gregge, ma la pecora fa quello che la natura le ha ordinato, tu cosa stai facendo ?
- Non c’è una vita banale e una speciale, nessuna vita è insignificante a meno che non sia stato tu stesso a sprecarla, senza trovare il tuo posto nell’orizzonte. Per trovare la ragione di molte cose abbiamo bisogno di più spiritualità, ma cosa vuol dire? È una banale consolazione ? È l’ennesimo rifugio inconsistente di qualche religione?
Sette modi nuovi di intendere la spiritualità
- Spiritualità non è qualcosa di lontano dai problemi quotidiani, opposto al piacere, monopolio delle religioni, ma non è nemmeno una tua istintiva interpretazione.
- Essere spirituali prima di tutto significa avere un comportamento sottile che si accorge della sofferenza, del disagio, del fiore, del tramonto, che lascia spazio agli altri e che in te stesso sa riconoscere gli inganni dell’ego.
- Essere spirituali significa sapere quando non agire perché certe cose arrivano solo se non fai danno, se non ti sovrapponi forzando e allora busserà l’inatteso e l’insperato. Non agire non vuol dire essere passivi, ma vuol dire fare spazio.
- La spiritualità non è esperienza vaga è prima di tutto energia sottile concreta.
- La spiritualità si nutre di contemplazione e silenzio non di continue lamentele, preghiere di richieste futili e liturgie aride.
- Il cuore è il baricentro della spiritualità, ma non è il cuore del sentimentalismo ingenuo o dell’ego travestito da guida interiore.
- La spiritualità ti porta Oltre e si apre all’Altro non per liberare l’io ma per liberarsi dall’ego.
Sei esperienze che ti introducono alla spiritualità
- Musica non rabbiosa, poesia non egoica, arte non fatta solo per stupire.
- Sensazione di flusso in attività che fai come se fossi in discesa, tutt’uno con la tua azione e i suoi elementi, senza nutrire aspettative altrui e senza temere giudizi.
- Immersione nella natura, in un tramonto, nell’acqua.
- Un momento staccando da tutto anche da coloro a cui vuoi bene.
- Rimozione delle suggestioni, delle superstizioni, della ricerca del potere attraverso le pratiche e gli esoterismi, dell’illusione di sistemarti una volta per tutte anche attraverso una religione.
- Radicamento nella presenza mentale di quello che vivi ‘qui e ora’ nelle ‘cose come sono’ a iniziare dal mangiare un chicco d’uva o fare le pulizie di casa.
Cinque caratteristiche del cuore
- Dove c’è il tuo cuore lì è il tuo tesoro. Cuore nella cupidigia significa che il tesoro è nelle cose. Cuore nel successo, tesoro nella affermazione. Cuore bisognoso di compensazioni, tesoro nelle dipendenze. In cinese cuore si scrive 心 (xin) significa mente-cuore snodo centrale dell’essere umano che non prescinde anche dal suo essere corpo. Di certo cuore non è la rima di amore o una ingenua guida interiore che si rivela illusione egoica.
- Il cuore è specchio, necessita di calma e trasparenza solo così può esprimere consapevolezza, calmo raccoglimento, attenzione appropriata, compassione. Come specchio può riflettere tutte le cose senza trattenerne una, significa che puoi godere delle cose nella loro impermanenza senza l’ossessione dell’attaccamento. Come specchio ti permette di vederti meglio e fare chiarezza in te stesso.
- Per questo il cuore comprende la Via di Mezzo. Non pensare al cuore e alla spiritualità come a “qualcosa di vago”, di chiuso in una individualità, sono orizzonte che partecipa della Realtà e si aprono all’azione.
- Come Via di mezzo è baricentro flessibile, ma se è baricentro come ogni baricentro, è anche un punto vuoto.
- Se è baricentro vuoto vuol dire che il cuore in una sua parte è vuoto come una finestra, una porta aperta che permette il passaggio dell’Energia, dello Spirito. Il cuore ti porta oltre l’ego, è il tuo sfondo.
Quattro caratteristiche della Via di Mezzo
- Giusta misura: scegliere se quando e quanto prendere e poi se quando e quanto lasciare.
- Equilibrio dinamico: è come andare in bicicletta, se resti fermo sul posto cadi, se pedali vai dove devi andare. Non c’è un equilibrio unico, ma sempre situazionale per poterti muovere nella Realtà.
- Baricentro: non può esserci un baricentro fisso nella vita che cambia, se prendi troppo soffochi, se lasci troppo prolassi.
- Armonia: è dinamica che fa stare insieme le cose sia quelle che vanno secondo la tua intenzione sia quelle contrarie. Non si può eliminare la nostra fragilità e precarietà, ma si può eliminare la insoddisfazione creata dalla tua mente. Non devi permettere alla sofferenza e ai comportamenti che la generano di mettere radice nel cuore. Nel cuore come orizzonte ci sono i semi di tutto: le emozioni distruttive e le virtù, gli istinti e la razionalità, i desideri e la compassione. Dipende quello che coltivi e nutri. innaffiare.
Tre esperienze spirituali
- Silenzio
- Non aspettativa
- Calma profonda
Due maestri
- Gesù uomo, figlio di Dio
- Siddharta Gautama il Buddha storico
Ci parlano della nostra natura originaria. Due nature facce della stessa medaglia: noi stessi nella nostra dimensione sottile, profonda, spirituale, ma non diversa dalla quotidianità. Non è ingenuo sincretismo. Finché la teologia non avrà un serio e reale confronto con il pensiero cinese, con la psicologia Buddhista e con il Vuoto resteremo sempre senza una parte dell’orizzonte. La Kenosi del Cristo in croce indica una via che ancora pochi hanno capito.
Un orizzonte sfondo che è conclusione che non conclude
- Sei arrivato ‘Oltre’, questa parte di orizzonte non è un luogo diverso perché l’orizzonte stesso non è un “vero” luogo. Oltre è prima di tutto Oltre te stesso, Oltre ‘il sì e il no’ di una domanda con la possibilità di sciogliere la domanda e prima di non porla perché non c’è più quella necessità se non ti affidi più alla pulsione del tuo ego. solo allora intravedi l’Oltre e l’Altro e sveli la tua natura illuminata. Ci sono i Sacramenti, la Chiesa, il Sangha il Dharma tutto quello che vuoi, ma è solo attraverso la tua realizzazione ed esperienza profonda che dopo l’Uno scopri lo Zero, lo sfondo. Le tue ferite diventano una apertura, un vuoto che come una finestra spirituale permette di far entrare una luce diversa e dalla stessa ferita, invertendo la direzione, puoi entrare tu nel cuore del Buddha e di Gesù proprio come lui ha invitato Tommaso incredulo a fare. C’è sempre qualcosa di più grande di noi che ci abbraccia: è coscienza, è Spirito, è orizzonte, è Buddha, è Dio. Sono Realtà distinte, ma sempre più grandi di noi. Non tutto un Uno. Con la tua vita sei il punto di partenza, ma non quello di arrivo. Per questo l’orizzonte non conclude, ma apre, ti chiama, permette la vita, per questo preferisco l’orizzonte. Sta a te camminare perché forse il cammino è già un arrivo. Nessuno può fare i passi al posto tuo. Se anche credi in un’altra vita, premio o condanna, quella sarà possibile solo attraverso questa unica vita che ti è data, adesso, ‘qui e ora’, mentre le’ cose sono come sono’. Per essere vissuta deve essere spesa, ingaggiata per non dire come il vecchio del Giardino dei Ciliegi: “La vita è già passata e io non me ne sono accorto”.
Il senso lo dai con le tue azioni e relazioni, se credi che il senso sia in Dio o nel Buddha poi sono le tue azioni che realizzano o tradiscono quel loro senso.
Lo sfondo del cuore è vuoto e coincide con lo sfondo vuoto della Realtà. Entrambi sono orizzonti rendono possibili le cose perché Oltre non è una fuga, ma una attualità responsabile, profonda, immensa perché Nirvana coincide con Samsara e il Regno dei cieli è ‘qui e ora’. Dio e il Buddha li incontri più facilmente facendo le pulizie di casa, preparando da mangiare, vivendo la tua quotidianità, allungando una mano a chi ha bisogno. I loro miracoli più belli sono quelli che chiedono la collaborazione dell’uomo.